Ho una certa avversione, in questo periodo, per tutto ciò che è alla moda, che ci viene imposto sia come cosa da fare sia nel modo in cui deve essere fatta.
Il divertimento lo avverto come qualcosa di libero e gratuito, inaspettato e sfrenato, semplice ed immediato.
Ho immaginato una festa, una di quelle feste che ogni tanto nascoscono spontanee su di un bel prato, in compagnia di amici, di un caro cantautore scomparso ma sempre vivo per me, ed al suono di una fisarmonica e di tamburelli. Ho arricchito un poco l'arrangiamento e con una melodia semplice, ma vera, mi sono divertito a scrivere questo brano che, entrato nella mia mente, mi ritrovo spesso a fischiettare allegramente.
LA FESTA PIU' BELLA
Andiamo tutti a ballare
tutti sul prato
c'è la festa più bella
la festa più grande
dove tutti potremo
divertirci tra noi
bere il vino più buono
e fare l'amore.
Col vestito più bello
fatto di fiori
lei è sola che balla
mentre Mario barcolla
tutti gli altri la guardano
mentre lei balla
un sorriso sul prato
e mi prende la mano.
Ma alla fine di questa festa
tornando a casa
io penso al domani
con i soldi che ho nel cassetto
io devo pagare la mia libertà.
Prendiamo tutti la mano
del nostro vicino
iniziamo a cantare
è la festa più bella
Francesco che suona
che suona sul prato
e poi il sole davanti
che comincia a calare.
Alla luce dei fuochi
noi possiamo mangiare
e Gisella racconta
la storia dei campi
del tempo passato
della semplicità
noi ascoltiamo la storia
e facciamo l'amore.
Ma alla fine di questa festa
tornando a casa
io penso al domani
con i soldi che ho nel cassetto
io devo pagare la mia libertà.
Ma alla fine di questa festa
tornando a casa
io penso al domani
con i soldi che ho nel cassetto
io devo comprare la mia libertà.
Io mi diverto così.
Testo, musica, arrangiemento e canto Alighiero Tozzi 2012